Città del futuro
“Le citta’ del futuro non intendono prefigurare ipotetiche citta’ avvenieristiche, ma si pongono come immagine del disordine tecnologico, riscontrabile soprattutto nel presente, e configurando un habitat immaginario in cui si ipotizza la simbiosi dell’uomo e della macchina. Costituiscono un ‘paesaggio organico’ , le cui componenti, seguendo un processo inverso a quello del mimetismo, assumono forme e attitudini simili a quelle degli esseri biomorfi che lo abitano. In questo senso e’ possibile intravvedere come lo sviluppo indiscriminato del tecnicismo, generando un processo di automatismo nell’uomo, potrebbe in futuro consentire anche alla macchina di appropriarsi di stimoli e di comportamenti propri degli esseri animati.” – Dario Mellone –
Forze produttive, 1973, olio su tela, 100×80
Citta’ del futuro, 1974, olio su tela, 160×120
Citta’-robot, 1973, olio su tela, 250×350
Citta’ del futuro, 1973, olio su tela, 120×150 (cf5)
Citta’ del futuro, 1973, olio su tela, 120×150 (cf6)
Paesaggio meccanico, 1974, olio su tela, 90×70
Figura antropomorfa seduta, 1973, olio su tela, 100×80
Citta’, 1974, olio su tela, 240×360 (4 tele da 120×180)